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lunedì 14 maggio 2007

L'Ignoranza

Quando avete voglia di ravanarvi un po' il cervello o solo per fare una piccola riflessione in merito, vi lascio questo piccolo trattato TROVATO IN RETE su quest'argomento noto un po' a tutti !!!

L’IGNORANZA
Alcune persone sono correntemente ritenute colte eppure Socrate è rimasto famoso per aver detto “so di non sapere”. In realtà era colto o no? Bisognerà intendersi.
È autentica, assoluta, l’ignoranza del pastore analfabeta che vive isolato in montagna e che non sa nulla di nulla. Un uomo che non sa telefonare o prendere un ascensore è un ignorante anche per un analfabeta cittadino. Relativa è invece l’ignoranza di colui che, anche più colto della media, è inferiore al livello che dovrebbe avere. In questo senso un cattivo neurochirurgo è un ignorante. E non dei meno pericolosi.
Tuttavia dare dell’ignorante ad un neurochirurgo suscita qualche perplessità. Per questo, la buona lingua consiglia di definire quel medico piuttosto un incompetente che un ignorante. La cultura corrisponde, infatti, ad un vasto sapere, mentre la competenza è la capacità professionale in una data branca d’attività. La competenza serve per il lavoro, la cultura non è funzionale a nulla, se non al piacere dell’informazione e alla saggezza. Proprio per questo essa manifesta una preferenza per le scienze umane. L’uomo colto s’interessa di politica, di sociologia, d’arte, d’economia, di geografia, di lingue e soprattutto di storia. È ovvio che in questi campi non è competente e non potrà mai esserlo: il suo sapere è spalmato su tutta la realtà e dunque lo strato non può che essere sottile. Del resto, anche il competente di storia non è che conosca, seriamente, tutta la storia dell’umanità: è uno specialista e se vuol essere veramente informato deve limitare moltissimo il campo d’indagine.
Anche ad avere, per caso, nozioni approfondite in un determinato campo, l’uomo colto non ne fa sfoggio. Secondo un’immortale massima (n.203) di La Rochefoucauld, “le vrai honnête homme est celui qui ne se pique de rien”, l’uomo di mondo non pretende di essere un’autorità in nulla: e sottintendeva che, se competente fosse stato, avrebbe dovuto nasconderlo, per non divenire barboso o professorale.
Oggi le persone più facilmente considerate colte sono gli opinionisti, i politici d’alto livello e ovviamente i professori di scienze umane. Perché è a loro che si può chiedere un parere su un fatto di cronaca, sugli sviluppi sociali di un dato fenomeno o su un problema politico. Il neurochirurgo invece, anche competente, non ha certo avuto il tempo di informarsi su molte cose che non riguardano la medicina. In un salotto dove potrebbero brillare Voltaire o Diderot, questo lo condanna al mutismo.
L’accenno al salotto non è del tutto casuale. Non solo è nei salotti francesi che si è sviluppata la moda della conversazione colta e intelligente ma c’è il rischio che qualcuno definisca la cultura sopra descritta “da salotto”. Con un sarcasmo fuor di luogo. Non solo è tutt’altro che facile far bella figura in un salotto intellettuale (provare per credere) ma la cultura non può brillare che nella conversazione improvvisata e con interlocutori imprevedibili. Se non è questo, si chiama prolusione, omelia, lezione, comizio, predica, conferenza: tutte cose che appartengono non alla cultura ma alla competenza. E alla noia.
L’uomo colto è qualcuno cui si può chiedere indifferentemente se si va verso una rinascita o una decadenza delle arti figurative, se sono ancora ipotizzabili guerre per il petrolio, se convenga comprare una macchina a benzina o una diesel, se in futuro ci sarà ancora la famiglia come la concepiamo ancora oggi e se la filosofia abbia risolto il problema di Dio o no. La risposta non sarà definitiva ma sarà almeno interessante. Ovviamente sarà meno accurata di quella del competente: l’uomo colto è il primo a saperlo. Ed è proprio per questo che, mentre gli altri lo considerano colto, Socrate si proclama sinceramente ignorante.
Nessun uomo può avere un’informazione completa. Senza dire che ci sono campi che non permettono nessuna presunzione. Rispetto a tutto quello che si potrebbe sapere, nell’ambito della storia, anche gli specialisti rimangono ignoranti e conservano il dovere dell’umiltà. Si può viceversa sapere quasi tutto sulla fabbricazione dei bulloni, certo: ma a chi interessa? Socrate aveva ragione. Chi studia l’intera realtà umana che altro potrebbe considerarsi, se non un ignorante? Chi scala la montagna della cultura allarga certamente l’orizzonte delle proprie conoscenze, ma molto di più si allarga l’orizzonte della propria ignoranza.
Forse il filosofo avrebbe dovuto completare la sua frase così: “Io sono competente come scalpellino, anche se lavoro poco; poi sono forse più colto di te, mio caro concittadino, perché passo il tempo ad occuparmi di problemi oziosi; ma in totale ignoro tante di quelle cose, che chiunque ha parecchio da insegnarmi. Tu per primo. E a proposito, forse puoi risolvermi un problema: il sacro è caro agli dei perché è sacro, o è sacro perché è caro agli dei?”

mercoledì 9 maggio 2007

Gormiti... una vera mania !!!


Purtroppo o per fortuna mi sono fatto prendere anch'io da questa collezione, non è poi tanto una moda passeggera, siamo oramai alla terza serie (proprio quella sto cercando di collezionare) !!!
Sono però introvabili e vanno davvero a ruba... sapete qual'è la cosa più interessante ?!? iscriversi ad una comunità come ho fatto io dove tutti i vostri doppioni possono trasformarsi nel gormita mancante grazie ad un semplice scambio !!! Davvero bello, soprattutto perchè il divertimento stà nel trovare quelli più rari e mettersi d'accordo con gli altri per portare a termine il proprio "affare" !!!
Provateci, qui troverete gente davvero seria e disponibile pronta ad aiutarvi a completare la vostra collezione di Gormiti qualunque sia la serie che state inseguendo.

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spiderpork